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La misteriosa legge dell'attrazione
Natural Style - nr. 141 mensile - set. 2015 - di Antonella Fiori
Scopri la calamita dentro di te che attira le cose nella tua vita. Anche l'amore.
Come ottenere il meglio in tutti i campi e vivere felici.
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Non sabotarti e impara a esprimere il tuo talento
Natural Style - nr. 135 mensile - set. 2014 - di Antonella Fiori
Perchè è così difficile esprimere il proprio TALENTO senza autosabotarsi...
Lo spiega la nostra Virna Tagliaro, counselor integrale olistico e solution trainer, che insegna a eliminare i blocchi psicologici e a mettere in campo le tue doti. Con la giusta grinta.
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Non puoi nascondere le tue emozioni. Il corpo le svela
Natural Style - nr. 129 mensile - mar. 2014 - di Antonella Fiori
Il nostro volto, il nostro corpo, il nostro organismo sono indissolubilmente legati alla nostra psiche.
Ma sappiamo leggere i segnali che ci inviano?
Cosa significa dire che la rabbia accende il viso, l'invidia infuoca le tempie, l'ansia stringe il petto, il panico immobilizza gli arti e la paura fa tremare le ginocchia?
Una volta si pensava che tutto questo nascesse dal cuore.
Oggi sappiamo che è il cervello a far risuonare una data regione del nostro corpo e che noi ne prendiamo coscienza in un secondo momento, affermando di sentire questo e quello.
Come spiega il neuroscienziato Edoardo Boncinelli, "il cervello cosciente, cioè la corteccia cerebrale, distingue e filtra le emozioni, ma queste si sono mosse da parti profonde del nostro cervello e sono rimbalzate alla corteccia passando per il corpo".
Più semplicemente, se la psiche è turbata da qualche circostanza esterna, questo si riflette sul fisico.

Le cinque ferite emozionali
Virna Tagliaro, counselor integrale olistico, a questo proposito ha elaborato un metodo che parte dall'analisi delle "ferite emozionali" che si riflettono sul nostro organismo.
"Si tratta" spiega, "di esperienze che, sin da piccoli, ci creano una sofferenza particolare, che lascia un imprinting, una "registrazione", sul nostro corpo e sul nostro volto.
L'essere umano subisce queste ferite da quando viene concepito fino ai primi anni di vita, e spesso queste ferite si tramandano dalle generazioni precedenti".
Le ferite emozionali sono riassumibili in cinque danno: ingiustizia, tradimento, umiliazione, rifiuto e abbandono.
Spalle strette o larghe, corpo grasso o magro, dolori al fegato o allo stomaco, problemi di postura sarebbero quindi segnali che tracciano la nostra mappa emozionale.
Eccone i dettagli, secondo Virna Tagliaro.

L'ingiustizia
Una persona che vive una ferita d'ingiustizia, per esempio, tenderà ad avere le spalle e il corpo rigidi, perché si tratta di un danno che si esprime in un portamento molto teso. Per quel che riguarda l'interno, l'organo bersaglio sarà il fegato. Esteriormente piuttosto equilibrata, una persona che ha subito una ferita di questo tipo è sempre gentile e attenta a tutto, ma in realtà sarà portata ad accumulare molta rabbia senza esprimerla. Come si dice: si mangerà il fegato.
Vedremo questa persona darsi molto da fare per gli altri, impegnarsi per aiutare i più deboli. Mentre dal punto di vista professionale corrispondono a questo profilo i leader: ottimo datori di lavoro e grandissimi lavoratori, che vivono il divertimento come una perdita di tempo.

Il tradimento
Se alla base della ferita d'ingiustizia c'è la rabbia repressa, diverso è il modo di esternare il proprio danno in chi vive una ferita da tradimento.
La differenza è che mentre che subito una ferita d'ingiustizia macina questa rabbia dentro, che vive il tradimento la manifesta e la riversa addosso agli altri.
In pratica stiamo parlando del tipico personaggio che fa la scenata alla napoletana. I suoi problemi di salute non riguardano fegato o stomaco ma piuttosto il torace. Come figura ha il petto all'infuori, la vita stretta, le spalle importanti e ha problemi alla vescica biliare e all'intestino crasso.

L'umiliazione
Si cova rabbia quando si subisce una ferita da umiliazione. La persona, in questo caso, è come se ripetesse di continuo: "io non valgo, mi va tutto male, ma tanto la mia vita è sempre così".
In pratica se sente sempre in colpa, "da meno", e cerca di prendere il suo posto nel mondo attraverso il volume che occupa. L'aspetto esterno sarà goffo, impacciato, in sovrappeso, mentre dal punto di vista professionale sarà un grande lavoratore, che accetta anche gli sgarbi e non si fa rispettare. L'accumulo di rabbia lo sfoga mangiando. È quello che "manda giù tutto" e ha problemi di reni, milza e pancreas.

Il rifiuto
Molto diversa, rispetto alla gestione della rabbia, è la persona che vive una ferita da rifiuto e abbandono. Ha sempre un corpo magrissimo, da anoressica  o senza armonia.
Non si sente amata e non riesce ad amare. Gli organi bersaglio sono quelli sessuali, anche perché la persona non ama il contatto fisico.
Si tratta di qualcuno che si chiede: cosa ci faccio a questo mondo? Dal punto di vista professionale lo vediamo molto dedito a lavorare sodo, il tipico topo da biblioteca, che spera che nessuno si accorga di lui.
È una ferita molto lesiva, capita per esempio nei casi in cui la mamma si accorge di essere incinta in un momento in cui non vuole avere figli.
Questo è qualcosa che passa al bambino, che sin da prima di nascere non si sente accettato.

L'abbandono
Se chi vive una ferita di rifiuto preferisce la solitudine, chi invece ha vissuto l'abbandono non riesce mai a stare completamente solo. È una persona che nella vita, se fa qualcosa, la fa sempre in mezzo agli altri. Al contrario del topo da biblioteca, sarà molto brava nelle pubbliche relazioni, Dal punto di vista somatico, a farne le spese è soprattutto la colonna vertebrale: le spalle sono cadenti, la schiena sempre incurvata, glutei e seno sono flaccidi. Attenzione anche alle pieghe laterali della bocca che tendono all'ingiù.
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Come guarire le ferite dell'anima
Donna Moderna - 23 gen. 2014 - di Francesca Giorgetti
Rifiuto, abbandono, ingiustizia, umiliazione e tradimento: secondo la psicosomatica queste 5 «ferite psichiche» sono all'origine di molti problemi di ordine fisico, emotivo e mentale. La coach Lise Bourbeau nel famoso libro Le 5 ferite e come guarirle, ne individua la radice in esperienze dolorose vissute durante l'infanzia.

Per evitare di riviverle, l'individuo dà origine a modalità di relazione ripetitive che non gli permettono di sviluppare armoniosamente le proprie potenzialità. Come risolvere le 5 ferite? Alcuni operatori lavorano sulla loro soluzione con un percorso di riconoscimento e accettazione.
In particolare, Virna Tagliaro, counselor, operatrice delle 5 ferite e tutor di biodanza ha elaborato un lavoro specifico al femminile, molto adatto anche alle mamme, e, sorpresa, ai bambini. Scopriamo perché.
È possibile guarire dalle 5 ferite?
«Il primo passo da fare è riconoscerle e accettarle come opportunità di crescita e miglioramento, attivando le risorse innate che ognuna possiede per risolverle».

Che tipo di percorso propone?
«È un lavoro di gruppo basato sul counseling olistico, la Biodanza® sistema Ronaldo Toro e gli esercizi di digitopressione in punti specifici del corpo per l'auto trattamento delle 5 Ferite, ideati da Maria Rosa Fimmanò.
Gli incontri sono due al mese, per un minimo di tre mesi: nel primo si impara a lavorare con il corpo e le emozioni, danzando a coppie o in gruppo con movimenti liberi, fluidi e armonici.
Nel secondo, le donne raccontano quello che hanno provato danzando. Io modero e intervengo come counselor. Poi, insegno loro a praticare gli esercizi di auto-trattamento, che una volta appresi si possono ripetere a casa. Propongo a chi lo desidera anche sedute individuali».

Questo percorso si rivolge anche alle donne in attesa, alle neomamme e alle mamme?
«Assolutamente sì. È un lavoro molto importante per loro, perché lavorando su di sé aiutano anche i loro figli. Le ferite infatti si maturano nei primi anni di vita e se non vengono riequilibrate si tramandano di generazione in generazione. Qualche esempio: una madre segnata dal tradimento potrebbe a sua volta tradire il figlio, sminuendolo. La mamma con ferita da rifiuto potrebbe farlo sentire inadeguato, mentre "ingiustizia" può essere un genitore molto rigido. La madre "umiliazione" lo farebbe sentire un incapace, un po' come "abbandono", che tende a privare il figlio del suo potere decisionale».

Ci sono controindicazioni per le donne in attesa?
«Nessuna, sia i movimenti di biodanza che gli esercizi possono essere praticati da tutti. Le donne con minaccia di aborto, quindi a letto, possono essere seguite a domicilio con sessioni individuali ».

La sua metodologia si adatta anche ai bambini?
«Sì: arrivano anche loro con problemi di salute, affettivi e relazionali. Il metodo è lo stesso, ma con sedute individuali e un'impronta più giocosa. Se sono molto piccoli, devono essere accompagnati dalla madre. E, nel 99% del caso, anche lei viene trattata».

Qual è il costo delle sue sedute?
«Quelle di gruppo costano 190 euro ogni tre mesi. La sessione individuale costa 75 euro e dura circa un'ora per i bambini, mentre per gli adulti va dall'ora e mezza alle due ore».

Su che zona opera?
«Per ora su Milano, Vedano (MB) e Vicenza. In Italia sono l'unica a combinare gli esercizi di auto trattamento, il counseling e la biodanza. Chi desidera prendere contatto con operatori che seguono il metodo I segreti delle 5 ferite può consultare il sito di Maria Rosa Fimmanò Kinesiologiaviva.it».

 

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Il femminile nel sentiero della consapevolezza

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